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La sindrome da stanchezza cronica

La Sindrome da Stanchezza Cronica (recentemente rinominata dall’OMS Encefalomielite Mialgica) è una condizione caratterizzata da uno stato di affaticamento e spossatezza persistente da almeno 6 mesi, apparentemente non correlato ad evidenti patologie organiche.

Secondo recenti indagini epidemiologiche, in Italia ne soffrirebbero oltre 300.000 persone, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, con netta prevalenza (70-80 %) del sesso femminile.

Sempre contraddistinta da fatica persistente (che peggiora drasticamente anche dopo sforzi fisici modesti e non si riduce neppure col riposo), tale condizione può essere spesso accompagnata da altre manifestazioni diverse da paziente a paziente: difficoltà di memoria e concentrazione, cefalea, dolori articolari e muscolari, insonnia o sonno non riposante, ricorrenti episodi di mal di gola, irregolarità dell’apparato gastrointestinale, talora tumefazione dei linfonodi laterocervicali ed ascellari. I sintomi talora possono comparire durante o dopo infezioni virali di vario tipo, così come ultimamente osservato e descritto in occasione della recente pandemia da Covid 19 (Sindrome del Long Covid).

Ad oggi non sono ancora chiare le cause precise di tale condizione, che verosimilmente riconosce un’origine multifattoriale. Tuttavia, in presenza dei sintomi persistenti da almeno 6 mesi, occorre indagare per escludere eventuali patologie e/o condizioni correlate, tra cui: Ipotiroidismo, malattie autoimmuni, malattie ematologiche, Diabete, Epatite cronica, Mononucleosi Infettiva (anche riattivazione della malattia dopo anni dal contagio primario), Sclerosi Multipla, Malattia di Lyme (patologia infettiva da puntura di zecche), carenze vitaminiche (Vitamina D e B12), sindrome depressiva, alcoolismo, fibromialgia.

Per quanto riguarda il trattamento della Sindrome da Stanchezza Cronica, una volta indagate le possibili patologie e/o condizioni precedentemente citate, sarà necessario per ogni singolo paziente un approccio terapeutico personalizzato. Attualmente vengono suggeriti, a seconda dell’entità e delle caratteristiche dei sintomi dei singoli pazienti, i farmaci per il controllo del dolore e per la regolarizzazione del sonno, la terapia antidepressiva e la psicoterapia (Terapia Cognitivo-Comportamentale).

Va detto, infine, che alcuni studi di recente pubblicazione descrivono una possibile correlazione tra Sindrome della Stanchezza Cronica e la Disbiosi Intestinale. Tale condizione di alterazione della flora batterica intestinale si accompagna sempre ad un’Infiammazione Cronica di Basso Grado causata dalla produzione di molecole pro-infiammatorie (Citochine Infiammatorie) da parte del Sistema Immunitario Intestinale.

L’azione di queste molecole comporta un’aumentata permeabilità della mucosa intestinale con graduale passaggio in circolo di tossine che possono interferire con ogni organo e/o apparato, disturbandone la regolare funzione fino ad alterare il corretto funzionamento del metabolismo e del cosiddetto “Asse Intestino-Cervello”.