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Fibromialgia e microbiota intestinale

La Fibromialgia è una vera e propria patologia di cui soffrono in Italia circa 2 milioni di pazienti, prevalentemente di sesso femminile ed a partire dai 35-40 anni di vita.

E’ caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico, stanchezza cronica, facile affaticabilità anche per minimi sforzi, rigidità articolare, sensazione di gonfiore diffuso, tachicardia, disturbi del sonno, cefalea.

Si riscontrano spesso anche disturbi cognitivi, depressione, disturbi gastrointestinali, urinari e della sensibilità (vista, udito e tatto), alterazioni del ciclo mestruale, vaginismo, anomalie dell’equilibrio e della temperatura corporea, allergie, intolleranze e sintomi a carico degli arti inferiori (“sindrome delle gambe senza riposo”).

Per molto tempo etichettata come una “sindrome fantasma” o da somatizzazione, oggi la Fibromialgia è sempre più spesso diagnosticata e molte fonti scientifiche stanno segnalando un sensibile aumento di casi dopo infezione da Covid.

Per quanto non siano ancora chiarite le cause di tale patologia, è ormai evidente che si tratti di una condizione di infiammazione generale dell’organismo su base multifattoriale. Molti studi di recente pubblicazione stanno evidenziando come in un’altissima percentuale di pazienti affetti da Fibromialgia sia riscontrabile uno stato di Disbiosi Intestinale, ovvero un’alterazione qualitativa e quantitativa della composizione microbica del tratto intestinale (Microbiota Intestinale).

In tale condizione, il sistema immunitario intestinale produce e mette in circolo molecole infiammatorie che arrivano perifericamente ad ogni organo e l’intestino aumenta la sua permeabilità a tossine e batteri. Inoltre, una condizione di Disbiosi comporta una serie di processi metabolici alterati per prevalenza di batteri patogeni e perdita di batteri “buoni”, ridotta produzione di Serotonina (“ormone del buon umore”), carenze vitaminiche, produzione di molecole tossiche.

Poiché tutti i più rilevanti studi sull’Asse Intestino-Cervello stanno descrivendo i complessi rapporti tra alterazione della flora microbica intestinale e patologie extraintestinali, è importante, nel percorso di cura del paziente con Fibromialgia, un’accurata valutazione dello stato di eventuale Disbiosi e la sua presa in carico al fine di ripristinare uno stato di flora intestinale equilibrata.

Tale correzione è, allo stato attuale della ricerca, un elemento certamente migliorativo nel quadro complesso della Fibromialgia, poiché induce una evidente riduzione di fattori infiammatori di origine intestinale coinvolti nella sintomatologia generale della malattia.