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Close-up of male hands with food rich in protein on cutting board and pill on table

Additivi alimentari e disbiosi intestinale

Da molti anni a questa parte l’industria alimentare impiega un gran numero di additivi nei processi di trasformazione degli alimenti secondo le norme dettate dalla Food e Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in Europa.

Tuttavia, molti studi stanno sempre più dimostrando che il consumo abituale di alimenti trasformati e contenenti additivi è indubbiamente correlato all’insorgenza di Disbiosi Intestinale, ovvero un’alterazione progressiva dell’equilibrio della flora microbica del tratto digerente. I più comuni additivi utilizzati dall’industria alimentare sono per Legge riportati sulle etichette degli alimenti confezionati che normalmente acquistiamo.

I dolcificanti artificiali non calorici (NAS, Non-caloric Artificial Sweeteners) dotati di elevato potere dolcificante ed apporto calorico limitato, si trovano principalmente in bevande analcoliche, snack, caramelle senza zucchero e prodotti lattiero-caseari. L’EFSA ha approvato diversi NAS, come acesulfame K (E-950), aspartame (E-951), ciclamato (E-952), saccarina (E-954), sucralosio (E-955) e neotame (E-961).

I polioli sono zuccheri ampiamente utilizzati in ambito dolciario: la FDA e l’EFSA hanno approvato diversi polioli come eritritolo (E-968), maltitolo (E-965), sorbitolo (E-420) e xilitolo (E-967) come dolcificanti per la preparazione di gomme da masticare, caramelle e bevande.

Gli emulsionanti sono additivi alimentari che fungono da agenti stabilizzanti per le emulsioni, impedendo la separazione dei liquidi che normalmente non si mescolano tra di loro e sono impiegati per migliorare l’aspetto, la consistenza e la conservabilità di molti degli alimenti che troviamo sugli scaffali della grande distribuzione. Tra i più utilizzati troviamo glicerolo monoacetato, glicerolo monostearato, glicerolo monolaurato, propilenglicole monostearato, sodio stearoil lattilato, carbossimetilcellulosa (CMC) e il polisorbato-80 (P80).

Ricordiamo poi i coloranti alimentari, principalmente aggiunti a f+ormaggi, salse, latte scremato, gelati, dolci, cioccolatini e chewing-gum. Identificati dalla lettera E seguita da 3 numeri, il loro elenco è lunghissimo: E110 Sunset Yellow, E104 Giallo di chinolina, E122 Carmoisina, E129 Rosso Allura, E102 Tartrazine, E124 Ponceau 4R, E171 Biossido di Titanio, ecc.

Come ampiamente dimostrato da molti recenti studi, l’assunzione abituale di alimenti trasformati e confezionati contenenti additivi è certamente in grado di danneggiare progressivamente la flora microbica intestinale, inducendo una condizione di Disbiosi Intestinale.

Da qui, il crescente numero di persone affette da disturbi gastrointestinali come sindrome del colon irritabile, stipsi, gonfiore addominale cronico, gastrite, reflusso gastroesofageo, intolleranze ed allergie alimentari.