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Il bambino “sempre ammalato” (caso clinico)

Giulio (nome di fantasia) è un bambino che viene condotto alla mia attenzione dai genitori nell’ottobre del
2020 a 2 anni di vita.

Il caso

Nato a termine da parto cesareo per sofferenza fetale, non ha assunto latte materno per motivi di salute della mamma, svezzato a 5 mesi, è stato regolarmente vaccinato secondo il calendario di Legge.

Dalla nascita fino ai 7-8 mesi di vita ha sofferto di stitichezza e ricorrenti coliche gassose.
A 5 mesi viene ricoverato per bronchiolite e sottoposto a terapia antibiotica e steroidea per 10 giorni.
A 7 mesi nuova terapia antibiotica per otite, seguita da recidiva bilaterale a 9 mesi.

Dai 12 ai 18 mesi, frequentando il Nido, Giulio presenta ricorrenti episodi di febbre con tosse e catarro, fino ad arrivare ad 1 episodio di broncopolmonite poco prima della mia visita.

Anamnesi

Alla mia prima valutazione i genitori riferiscono che il bimbo da mesi presenta spesso episodi di diarrea e gonfiore addominale, inappetenza ed irrequietezza, con un conseguente rallentamento della curva di crescita.

Prescritti accertamenti mirati a valutare lo stato generale di salute (esami ematici, su feci ed urine), si rileva che Giulio ha un’evidente carenza di Vitamina D, anemia da carenza di ferro ed una condizione di disbiosi intestinale fermentativa di grado severo.

Visti i risultati degli esami, programmo per Giulio un’integrazione di Vitamina D, ferro + acido folico e probiotici mirati al recupero di una più corretta flora batterica intestinale.

Il miglioramento

Già alla prima visita di controllo dopo 2 mesi dall’inizio del trattamento, i genitori riferiscono che Giulio è notevolmente migliorato: l’intestino è più regolare, l’appetito è ripreso, il gonfiore addominale nettamente ridotto. Giulio appare visibilmente più tranquillo.

Proseguendo con ulteriori integrazioni vitaminiche e probiotiche, a 6 mesi dalla prima visita (ovvero ad aprile 2021) rivedo il bimbo: durante la precedente stagione autunno-inverno Giulio ha avuto solo qualche semplice raffreddore, non ha più assunto antibiotici, la crescita ponderale si è normalizzata, l’intestino si è mantenuto regolare ed il gonfiore addominale è completamente regredito.

Gli esami di controllo confermano la normalizzazione dei valori della Vitamina D e la risoluzione completa dell’anemia, oltre che un evidentissimo calo degli indici di disbiosi intestinale.

Concordo con i genitori un programma di integrazione probiotica a cicli di mantenimento ed un piano alimentare adeguato, al fine di consolidare i risultati ottenuti. Rivedo Giulio al controllo programmato a settembre 2023: il bambino ora ha 5 anni, è cresciuto molto bene ed appare decisamente in buone condizioni generali.

I genitori riferiscono che non ha più dovuto assumere antibiotici, durante la stagione fredda (2021- 2022 e 2022-2023) ha solo manifestato occasionali episodi catarrali con mal di gola, regrediti rapidamente con terapia sintomatica.

Salvo un isolato episodio di gastroenterite durato qualche giorno, Giulio ha mantenuto un intestino perfettamente regolare ed un buon appetito.

La disbiosi nell’infanzia

Questo caso clinico è uno tra i tanti che mi capitano sempre più frequentemente in studio e lo condivido volentieri poiché può aiutare i genitori dei bimbi più piccoli a comprendere come il buon funzionamento del Sistema Immunitario sia strettamente correlato al Microbiota Intestinale.

In particolare la Disbiosi Intestinale nella prima infanzia è causa di un aumento significativo di problematiche gastrointestinali (in grado di compromettere la regolare crescita staturo-ponderale).

Oltre che di una evidente riduzione delle difese immunitarie in senso generale il Microbiota Intestinale si sviluppa correttamente in caso di parto vaginale (grazie ai batteri vaginali che la mamma passa al feto al momento della nascita), si sviluppa ulteriormente mediante l’allattamento al seno ed un’alimentazione corretta e sana, arriva a maturazione entro il 3° anno di vita.

La flora microbica intestinale (di cui abbiamo parlato in questo articolo) viene fortemente danneggiata dagli antibiotici, da qui la necessità di integrazione di probiotici veri in caso di terapia per infezioni batteriche (tonsillite, otite, bronchite, broncopolmonite, ecc), come raccomandato dai più autorevoli studi in letteratura scientifica la carenza di Vitamina D è strettamente correlata già nei più piccoli ad una scadente funzione del Sistema Immunitario per scarsa stimolazione dei linfociti, con inevitabile aumento degli episodi infettivi (sia
gastrointestinali che respiratori).

L’anemia da carenza di ferro, spesso causata da un malassorbimento intestinale da disbiosi, è un ulteriore fattore di indebolimento delle difese immunitarie (aumento di rischio infettivo, sia virale che batterico).